STEVE DITKO
Steve Ditko è nato nel
1927 in Pennsylvania e più precisamente a Johnston.
E' sempre stato un personaggio caratterizzato dal fatto di essere abbastanza
introverso e poco contento delle luci della ribalta.
Steve frequentò la Cartoonists and Illustrators School di New York a partire
dal 1950, allievo di Jerry Robinson.
Dopo aver tribolato a lungo per trovare lavoro nel settore artistico, Steve
riesce ad avere un contratto presso la prestigiosa Headline Publishing, per la
quale realizzò la serie horror Black Magic.
Il boom dei fumetti 3D lo portò poi ad iniziare una collaborazione con lo
studio Simon & Kirby con l'unico numero pubblicato di Captain 3D e su altri
albi della Harvey.
Nel 1954 Steve Ditko si trasferì alla Charlton, solido trampolino di lancio per
giovani artisti destinati ad un ottimo futuro.
Ditko ritornò più volte a lavorare per la casa editrice grazie alla grande
libertà creativa della quale poteva approfittare.
Dal 1956 iniziò a lavorare anche per la Atlas, oggi Marvel, per la quale
disegnò molte testate antologiche e tantissime storie brevi.
Il primo fumetto a riportare la firma di Steve fu "Journey into Mystery
33" seguito da numerose pagine pubblicate su albi come Strange Tales, Tales
to Astonish, Tales of Suspince che costituirono la base di lancio per cui negli
anni successive la Marvel riuscì a superare la DC Comics nelle vendite di
fumetti e anche in popolarità.
In seguito a scelte di distribuzione sbagliate che portarono quasi al tracollo
finanziario della Atlas, ci fu una sorta di esodo da parte degli autori, per
questo motivo Steve Ditko si ritrovò a lavorare nuovamente per la Atlas Comics
e a creare un nuovo personaggio: Captain Atom, primo supereroe della guerra
fredda, sulle pagine di Space Adventures 33.
Risolti i problemi finanziari della Atlas Comics, Stan Lee tornò alla ricerca
di autori che potessero affiancarsi a Jack Kirby.
La scelta cadde inevitabilmente su uno Steve Ditko che nel 1963 era stato in
grado di produrre 700 pagine di fumetto.
Steve venne richiamato da Stan Lee per lanciare niente di meno che "The
Amazing Spider-Man" che esordì sull'ultimo numero di una delle famose
testate antologiche, Amazing Fantasy 15, dell'agosto 1962.
Le testate antologiche erano costituite da una storia principale lunga di 10 o
12 pagine realizzata normalmente da Lee/Kirby/Ayers, con protagonisti mostri o
invasori alieni e da alcune storie più brevi di circa cinque pagine, a firma di
Don Heck, Paul Reinman e Steve Ditko.
Il progetto originario voleva che Spider-Man avesse solo le chine di Steve Ditko
mentre i disegni dovevano essere a cura di Kirby ma, a causa del superlavoro al
quale era sottoposto quest'ultimo, convinse Stan Lee ad affidargli solo la
copertina di Amazing Fantasy 15 e una breve storia in Amazing Spider Man con
coprotagonista la Torcia Umana.
Dopo quasi trent'anni ci fu una diatriba tra Ditko e Kirby su chi avesse creato
il concept del personaggio; Kirby si attribuì il merito della creazione del
protagonista, mentre Ditko sosteneva che ciò che fu creato in poche pagine da
Kirby rappresentasse un supereroe con lo stesso nome, ma con un look abbozzato
alquanto diverso da quello a noi conosciuto.
Effettivamente il personaggio creato da Kirby assomigliava vagamente più al
personaggio "The Fly" della Archie Pubblications che a Spider Man.
Sin da subito il personaggio piacque molto al pubblico, nonostante lo
scetticismo dell'editore Martin Goodman.
Infatti nel 1963 gli venne dedicata una testata bimestrale che divenne poi
mensile a partire dal numero 5.
Lo stile molto particolare, quasi grottesco di Steve Ditko contribuì di fatto a
rendere l'Uomo Ragno un personaggio alquanto diverso rispetto agli altri
supereroi.
La New York di Peter Parker risulta una città pericolosa, con molti lati
oscuri, ma vera, cosa che piacque molto al folto pubblico giovanile a cui era
dedicato il fumetto.
Contemporaneamente il magico duo Lee-Ditko lanciavano sulle pagine di "Strange
Tales 110" un personaggio più pop e variegato, il Dottor Strange.
Questo personaggio non ebbe una risposta del pubblico così clamorosa come la
ebbe Spider-Man, ma fu apprezzato tanto da avere, alcuni anni dopo, una testata
tutta sua.
Ditko rappresentò con i suoi disegni e le sue coordinate, un punto di partenza
anche per i disegnatori successivi del Dottor Strange.
Purtroppo, dopo anni di sodalizio, si ruppe il connubio tra Steve Ditko e Stan
Lee, precisamente nel 1966; i motivi non furono mai chiari.
Negli anni successivi Ditko si occupò principalmente di racconti brevi presso
editori come Warren, Tower e Dell, per poi riapprodare alla Charlton, per la
quale lavorò ad una nuova linea di supereroi com Captain Atom, Blue Beetle e
The Question.
I nuovi albi supereroistici della Charlton non ebbero il successo prospettato e
Ditko decise quindi di accasarsi alla DC Comics, dove contribuì al lancio di
alcune serie come "The Hawk and the Dove" e "Beware The Creeper",
prima di essere fermato da una malattia.
Solamente nel 1977 Ditko riapproda alla DC Comics con Shade, interrotta senza
che giungesse a una vera e propria conclusione.
Negli anni seguenti Steve Ditko rientrò alla Marvel Comics per seguire delle
serie minori come MAchine Man, Further Adventures of Indiana Jones, Rom, Marvel
Comics Presents, senza però rinunciare a piccole apparizioni in DC, Eclipse e
Pacific.
Alla fine del 1988 prova a lanciare un supereroe adolescente nella serie
Speedball, che non ha molto successo ed è costretta a chiudere dopo una decina
di numeri.
Il personaggio viene tuttavia recuperato e integrato nelle pagine dei New
Warriors.
Negli anni '90 Ditko ridusse la propria produzione, creando la Defiant e un
numero zero del fumetto Dark Dominion che si poteva leggere solamente una volta
completata una serie di trading cards.
Anche con la casa newyorkese Topps richiamò Steve Ditko come uno degli autori
di punta della silver age, ma anche in questo caso l'iniziativa ebbe uno scarso
successo commerciale.
Nel 1997 il disegnatore lancia un albo in bianco e nero per la Gantagraphics:
Steve Ditko's Strange Avenging Tales, ma alcuni contrasti con l'editore
decretarono la fine di quest'eperienza proprio con il numero 1.
Seguirono poi alcune comparse per testate Marvel, mentre ora Ditko sta
riproponendo i suoi ultimi lavori e ristampe d'annata in volumi in bianco e nero
a basso costo.